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Asti DOCG Biologico

Giugno 2023

Mentre il pullmino della cooperativa Lunetica viaggia in direzione Ricaldone, accolgo sorridendo alcune delle obiezioni (abbastanza comuni in qualunque laboratorio di tipo artistico) sollevate dai ragazzə tra i 19 e i 26 anni che hanno deciso di partecipare a questa giornata:


l'obiettivo dell'incontro è progettare e realizzare insieme l'etichetta per il nuovo
Asti DOCG Biologico della Cantina Tre Secoli.

- Ma io non so disegnare!
- Io non ho delle belle idee
- Ci farai dipingere? Non lo faccio da un sacco

Obiezioni in realtà quasi subito dimenticate dai ragazzə stessə perchè il tragitto è condito da una buona dose di chiacchiere, risate e domande per conoscerci meglio. Mentre giungiamo a destinazione, intorno a noi distese di colline verdi ci accolgono venendoci incontro e gli animi si tranquillizzano decisamente; subentra solo la curiosità per quello che ci aspetta. Il cielo piovoso non mina l'umore di nessuno, anzi: quelle sfumature da temporale grigie, azzurre e bianche delimitano ancora meglio i contorni da cartolina del panorama. All'arrivo, la reazione è unanime: si alza un 'UAO' generale non appena entrati nella sala degustazione della Cantina Tre Secoli, che questo pomeriggio muta la sua funzione in spazio creativo. Disegnare con di fronte il proseguimento del paesaggio che ci aveva tanto affascinatə durante il viaggio regala a tuttə quiete e ispirazione.

Accoltə dai sorridenti Elio Pescarmona, Enologo e direttore della Cantina Tre Secoli e Gaia Verri, la social media manager, dopo la visita in cantina assaggiamo il nuovo Asti DOCG Biologico, che si aspetta da noi di essere vestito con un'etichetta degna dei valori che rappresenta: natura, genuinità, allegria. Arriva la valanga di domande da parte dei ragazzə - a cui Elio e Gaia rispondono pazientemente - e scopriamo così che il mondo del vino affascina e incurioscisce davvero tuttə.

Dopo l'iniziale attimo di titubanza dei partecipanti - perchè difficilmente dopo la terza media si continua a disegnare, a meno che non si intraprenda un percorso di studi di tipo artistico o si porti avanti una passione - tiriamo fuori i nostri materiali e partiamo con la progettazione. In mezzo a fogli, tempere, giornali, acquerelli, stoffe, matite colorate, sabbia, colla vinilica avviene il brain storming per mettere insieme le informazioni appuntate fino a quel momento; ci si mette così al lavoro, chi subito e chi dopo aver avuto una piccola ansia da foglio bianco.

Persino C. - la più timida ed esitante del gruppo - si fa coinvolgere subito seguendo un consiglio sempre utile nei casi in cui non si hanno idee, ovvero usare l'astratto lasciando che le pennellate e gli schizzi fluiscano sul foglio. Magari ad occhi chiusi: il risultato potrebbe sorprenderci. Contagioso l'entusiasmo di Y., che con una palette gioiosa e sgargiante racconta a pennarello il buonumore che si respira in una giornata di sole in mezzo al verde. Meticoloso D., che rappresenta nel dettaglio le api - sappiamo che se ci sono loro l'ambiente è sano - l'uva e il paesaggio. Subito diffidente ma poi propositivo K., convinto forse anche dal fatto che quel pomeriggio nessuno avrebbe dato voti o giudicato: la consegna era sì creare un concept per l'etichetta, ma nella maniera più libera, rilassante e personalmente soddisfacente possibile. Con l'altra C. - che pure lamentava di non sapere proprio cosa fare su quel pezzo di carta - abbiamo optato per la tecnica del collage, ritagliando elementi dalle riviste. Questo metodo permette di ottenere nuovi risultati partendo da qualcosa che esiste già, senza stressarsi e guadagnando un'idea che arriva da sola.
Molto gratificante, dato che di elaborati ne ha presentati due, quasi tre se non fosse che in un attimo si è fatta l'ora di rincasare.

Il pomeriggo fila liscio tra chiacchiere e lavoro: un po' tuttə si concedono una pausa per ammirare le onde di filari dalla terrazza, incorniciate da un cielo che si apre pur continuando a far cadere qualche gocciolina di tanto in tanto. Non esistono malumori da competizione, anzi: notiamo con piacere che quando qualcunə fa per mollare, gli altrə lo spronano a continuare l'elaborato con nuovi spunti. D'altronde il manifesto della Cooperativa Lunetica è proprio promuovere la convivenza reciproca e sperimentare nel concreto nuove forme di crescita culturale all’interno del territorio: quale occasione migliore di questa? 

E poichè Lunetica opera per l'acquisizione di competenze socio-relazionali nell'ambito dell'autonomia e per lo sviluppo di capacità per l'ambiente lavorativo, attività come quella di oggi organizzata in collaborazione con la Cantina Tre Secoli risultano fondamentali per ricaricare l'autostima, rendersi utili, imparare cose nuove e sviluppare attitudini.

Un grande grazie quindi a Tre Secoli - Elio e Gaia hanno saputo farci sentire a casa in tutti i momenti della giornata - e ai nostrə ragazzə, che si sono messə in gioco sfidando dubbi e incertezze. A voi il risultato.


Fabrizia Polastro - Arteterapeuta collaboratrice Cooperativa Lunetica